lombalgia

La cosiddetta “Lombalgia” (comunemente chiamata “mal di schiena”) è sostanzialmente un insieme di segni clinici caratterizzato da dolore, contrattura muscolare e rigidità localizzata tra il margine inferiore dell’arcata costale e l’inizio delle pieghe glutee.

 

In realtà non si tratta di una “diagnosi”, ma di un sintomo utilizzato come diagnosi in quanto nella stragrande maggioranza dei casi non è possibile correlare in modo corretto i sintomi con un problema anatomo-patologico. In alcuni casi, a seconda della struttura anatomica colpita, il dolore può irradiarsi dalla zona lombare all’arto inferiore nella parte anteriore della coscia e prendere il nome di cruralgia, oppure nella zona posteriore e prendere il nome di sciatalgia.

 

Pensate che oltre l’80% della popolazione dei Paesi sviluppati soffre di mal di schiena in qualche periodo della propria vita fino a diventare una della principali cause di morbosità, assenze dal lavoro e spesa sanitaria!


La lombalgia si presenta inizialmente sempre in forma acuta (i primi 5-7 giorni dall’esordio), per poi evolvere in forma sub-acuta (dalla fine della 1° settimana al 30° giorno dall’esordio) e, nei casi più gravi, in forma cronica (dopo il 30° giorno) con diversi gradi di disabilità.

 

L’origine della lombalgia viene divisa in due grandi gruppi, a seconda che il problema derivi o meno dalle vertebre che formano la colonna; possiamo avere:

  • Un’ origine vertebrale;
  • Un’ origine extravertebrale.

 

Al primo gruppo (meno frequenti) appartengono le forme da patologie congenite, tra cui:

  • La sacralizzazione della quinta e ultima vertebra lombare che risulta fusa con la prima vertebra sacrale;
  • La spondilolisi, ovvero la frattura della parte posteriore della vertebra (chiamata “istmo”) che sorregge i processi spinosi;
  • La spondilolistesi, ossia lo scivolamento di un corpo vertebrale sull’altro (spesso si manifesta assieme alla spondilolisi);
  • La sinostosi, cioè una deformità congenita dovuta alla fusione di due o più vertebre.

 

Al secondo gruppo invece, appartengono quelle cause (molto più frequenti) derivate da patologie acquisite; elenchiamone alcune:

  • Processi degenerativi del disco tra cui: discopatie, protrusioni discali, ernie discali;
  • Stenosi del canale vertebrale, ossia un restringimento del canale midollare;
  • La tanto famosa artrosi, che può colpire diverse strutture ossee e cartilaginee dell’intera vertebra;
  • Malattie reumatiche (Artrite reumatoide);
  • Infezioni di vario genere;
  • Neoplasie;
  • Traumi diretti e contusioni;
  • Turbe metaboliche.

 

Voglio ricordare infine quei fattori di rischio che giocano un ruolo altrettanto fondamentale per lo sviluppo della lombalgia: una vita sedentaria, una forma fisica scadente, l’eccesso di peso, un’alterazione della postura, lo stress, la perdita di autostima, un lavoro statico e/o ripetitivo, allenamenti sportivi inadeguati sono tutte delle possibili cause di dolore nella zona lombare.


A meno che non sia una sintomatologia rara e sporadica, ma al contrario è da diverso tempo che convivete con questo problema e la sintomatologia persiste si irradia anche agli arti inferiori, il mio consiglio è quello di recarsi da un medico specialista (ortopedico) al fine di eseguire una Risonanza Magnetica per valutare meglio le varie strutture anatomiche ed escludere alcune patologie correlate. Una volta ottenuto il referto dell’esame strumentale, è possibile iniziare la terapia più adeguata al vostro caso.

 

Sconsiglio invece la classica Lastra: con l’ Rx vengono valutate solo le ossa e le cartilagini articolari e, a meno che non si abbia avuto un trauma accidentale, o non si ha già un’età avanzata con presenza di osteoporosi, artrosi o crolli vertebrali, questo esame è del tutto superfluo.


A quali trattamenti possono sottoporsi i pazienti affetti da lombalgia?

Non esiste un trattamento unico e globale per la lombalgia in quanto ogni approccio dipende dalla causa del dolore. Come linee guida generali posso affermare che, durante la fase iniziale, il primo scopo è quello di alleviare l’infiammazione e la sintomatologia dolorosa che il paziente prova nel deambulare, nel sedersi, girarsi e in qualsiasi tipo di attività quotidiana.

 

Se il dolore è davvero lancinante, delle ottime soluzioni sono dei cicli di terapie fisiche e strumentali quali Laser ad Alta Potenza, Tecar e Ultrasuoni a scopo antinfiammatorio, antalgico e miorilassante. L’utilizzo di una certa terapia strumentale piuttosto che un’altra dipende dalla causa del problema e dalla vastità dell’area da trattare.

 

Una volta che i sintomi si sono ridotti, di fondamentale importanza è iniziare un percorso di fisioterapia composto da:

  • Stretching e allungamento della muscolatura contratta al fine di ristabilire l’allungamento fisiologico dei muscoli;
  • Mobilizzazioni articolari della colonna vertebrale per trattare eventuali blocchi delle articolazioni;
  • Mobilizzazione neuro-dinamica dei fasci nervosi interessati che originano dalla zona lombare e proseguono fino ai piedi;
  • Manipolazioni manuali delle strutture anatomiche interessate;
  • Esercizi di rinforzo di tutti i gruppi muscolari interessati al fine di sviluppare una muscolatura abbastanza tonica da poter sopportare meglio qualsiasi sforzo;

Il movimento e lo sport eseguiti con equilibrio preservano dal mal di schiena rendendo quest’ultima più forte, più flessibile e più pronta a tollerare movimenti e carichi anche elevati. Inoltre si favoriscono il benessere generale, l’incremento delle endorfine, una migliore vascolarizzazione tessutale, una maggiore resistenza fisica e una buona condizione psichica.


Come per qualsiasi altra patologia, anche per la lombalgia vale il concetto che più precocemente viene trattata e più velocemente si otterranno dei risultati concreti verso la guarigione. 

 

Invito caldamente a diffidare di tutti i possibili trattamenti “fai da te” (cerotti riscaldanti, pomate, farmaci vari) con i quali gli spot pubblicitari ci bombardano quotidianamente alla tv. Nei casi di forte lombalgia, queste soluzioni non hanno nessun efficacia in quanto vanno solamente ad attenuare i sintomi senza andare a risolvere la vera causa del problema! La cosa fondamentale non è risolvere il dolore, ma la causa del dolore!  Spesso capita che infatti ciclicamente il dolore ricompare con una conseguente frustrazione psicologica, spreco di grosse somme di denaro e senza contare i danni che i farmaci arrecano al nostro corpo.

 

Come ultima cosa, ma assolutamente non meno importante, voglio affermare che la chirurgia nel dolore lombare va sempre inquadrata come un trattamento di ultimissimo livello! Quest’ultimo è da prendere in considerazione quando tutti gli altri procedimenti terapeutici falliscono e solo ad esclusione di alcune precise ed estremamente selezionate indicazioni mediche. 

 

 

 

Se volete prenotare una prima visita di valutazione e comprendere meglio il percorso fisioterapico più adatto alla vostra situazione clinica contattatemi chiamando il numero 3473034660. Sarò felice di aiutarvi e di rispondere alle vostre domande.