lesioni muscolari

Le lesioni muscolari sono i problemi più frequenti a cui vanno incontro soprattutto gli sportivi. Possono essere determinate da:

  • Trauma diretto: più frequente negli sport dove avvengono forti contrasti (pallacanestro, calcio, rugby);
  • Trauma indiretto: possibile anch’esso negli sport più pesanti, ma anche negli sport individuali (tennis, atletica leggera).

Nel trauma diretto, vi è sempre la presenza di una forza di impatto esterna che agisce sul muscolo schiacciandolo contro i piani profondi; il danno prodotto varia dalla semplice contusione fino alla rottura muscolare, in funzione della violenza del trauma e dallo stato di contrazione del muscolo.

Nel trauma indiretto invece, in cui manca il contatto diretto contro una forza traumatica esterna, le forze lesive si sviluppano all’interno della struttura muscolare e si manifestano a causa di problematiche del muscolo stesso o di squilibri dell'apparato locomotore.


Esiste un’importante classificazione delle lesioni muscolari a seconda del loro grado di entità e alla quale far riferimento prima di avventurarsi in qualsiasi manovra di riabilitazione. Inoltre, l’ecografia muscolare risulta, ad oggi, il mezzo diagnostico strumentale più usato ed affidabile per valutare la gravità del danno tissutale (attenzione: per l’ecografia è fondamentale attendere almeno 72 ore dall’incidente al fine che l’esame possa essere valido).

Le lesioni muscolari vengono classificate nel seguente modo:

  1.  Lesioni da trauma diretto (contusione):
    · Grado lieve

    · Grado moderato
    · Grado severo
  2. Lesioni da trauma indiretto:
    · Contrattura

    · Stiramento
    · Strappo di I grado
    · Strappo di II grado
    · Strappo di III grado

È evidente che i tempi di riparazione biologica sono legati al grado della lesione, ma tutti questi processi iniziano comunque immediatamente dopo l’evento traumatico.


Qualunque sia il tipo di lesione, il protocollo che deve sempre essere applicato inizialmente fin dal giorno stesso del trauma è il cosiddetto “Protocollo PRICEMM”, dove PRICEMM è un acronimo in inglese che sta per “Protezione, Riposo, Ghiaccio, Compressione, Elevazione, Terapie Mediche e Strumentali”.

Al contrario di quello che si è sempre pensato, la parte interessata alla lesione deve essere immobilizzata il meno tempo possibile e l’utilizzo di terapie fisiche come Laser ad Alta Potenza, Tecar e Ultrasuoni già nell’arco delle 24/48 h successive al trauma sono un ottimo strumento per ridurre in modo considerevole infiammazione, dolore, gonfiore e favorire i processi riparativi.

 

Il trattamento fisioterapico ha come scopo di:

  • Limitare le conseguenze dell’azione lesiva sui tessuti interessati dal trauma;
  • Prevenire i danni futuri;
  • Restituire il più rapidamente possibile l’atleta alle competizioni nel rispetto dei tempi di guarigione biologica.

Escludendo la fase iniziale, la fase acuta, le cui modalità di gestione sono uguali per tutti i traumi muscolari, è impossibile descrivere un trattamento fisioterapico unico e globale per tutte le lesioni in quanto le tempistiche e le modalità di riabilitazione variano a seconda della gravità. In ogni caso, secondo linee generali, il percorso fisioterapico consisterà:

  • In fase iniziale: riduzione dell’infiammazione, del dolore e dell’edema con terapie strumentali;
  • Stretching e allungamenti passivi per recuperare l’elasticità tissutale;
  • Trattamento manuale miofasciale delle fibre muscolari per evitare la formazione di tessuto fibrotico e reindirizzare le fibre secondo il corretto orientamento anatomico;
  • Esercizi di rinforzo di tutti i distretti muscolari interessati secondo intensità sempre maggiori;
  • Esercizi di rieducazione propriocettiva con tavolette e cuscinetti destabilizzanti al fine di recuperare la capacità di reagire alle perturbazioni esterne;
  • Eventuali esercizi gesto-specifici per permettere all’atleta di tornate all’attività sportiva.

Quando potrò tornare a giocare a calcio?

Questa è una delle domande più comuni che mi vengono fatte. Come sopra citato, non esiste una tempistica unica per tutte le guarigioni di tutti i soggetti in quanto esse dipendono da diverse variabili:

  • Età;
  • Grado della lesione;
  • Grado di allenamento fisico generale (i soggetti più allenati, più sportivi avranno un recupero molto più precoce rispetto ad altri);
  • Tempistica che il soggetto lascia passare dall’evento traumatico alla prima seduta di fisioterapia (più si lascia passare tempo e più lungo sarà il recupero);
  • Quanto il paziente sarà scrupoloso nell’eseguire la fisioterapia e gli esercizi a casa;
  • Il sovrappeso o altre patologie di base come il diabete ritardano sicuramente i processi riparativi dei tessuti.

Come notate esistono diverse variabili che ci discostano dal dare una risposta certa. In linea di massima, seguendo un corretto programma di riabilitazione, posso affermare che per un recupero funzionale completo possono volerci circa 2-3 settimane per uno strappo di I grado, un mese/mese e mezzo per lo strappo di II° grado, fino ai 3 o più mesi per uno strappo di III grado. Il trattamento deve seguire i tempi di guarigione fissati dai processi di riparazione biologica e deve essere rispettato in tutte le fasi senza dimenticare come finalità le reali esigenze del paziente.

 

E il ghiaccio posso metterlo? Certo che sì! Nella fase acuta, a distanza quindi di circa di 5-7 giorni dall’evento traumatico, 3/4 applicazioni di ghiaccio di 20 minuti l’una spalmate durante tutta la giornata possono aiutare a ridurre il gonfiore e il dolore. Non andate oltre a queste indicazioni o rischiate di ottenere l’effetto opposto! Inoltre, nelle lesioni di II grado e tassativamente di III grado è consigliato l’utilizzo momentaneo di stampelle al fine di evitare carichi eccessivi e lasciare il più possibile a riposo la parte.

 

Vi invito a non sottovalutare affatto questo tipo di infortunio e di eseguire una corretta riabilitazione fin da subito. Se non trattata a dovere, le recidive causa non corretta guarigione pregressa dei tessuti, mancanza di massa muscolare e mancanza di sicurezza sono molto frequenti.

 

 

 

Se volete prenotare una prima visita di valutazione e comprendere meglio il percorso fisioterapico più adatto alla vostra situazione clinica contattatemi chiamando il numero 3473034660. Sarò felice di aiutarvi e di rispondere alle vostre domande.